Lettera aperta al Premier Mario Draghi

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Oggetto: Psicologo di Base nel PNRR – Recuperiamo una generazione ferita

Illustrissimo presidente del Consiglio Mario Draghi,

Il Covid ha duramente provato questo paese. Tra le categorie più colpite c’è certamente quella dei giovani, per i quali le costrizioni anti pandemia e la Didattica a distanza hanno compromesso le normali dinamiche sociali. Particolarmente critica è stata la mancata frequentazione di scuole e università, che sono fondamentali per lo sviluppo della propria identità come individuo e come membro della comunità, quando non rappresentano addirittura l’ultimo baluardo per sperimentare una socialità diversa rispetto a quella di famiglie in difficoltà e quartieri e degradati e alienanti.

Non è un caso che, oltre a quelli Covid, i reparti più in sofferenza siano, siano quelli di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Solo nel nosocomio pediatrico romano Bambin Gesù, anche a causa del Covid-19 e di questo periodo (con o senza lockdown) sono aumentati atti autolesionistici e suicidari che hanno segnato una crescita di disturbi mentali sia nei ragazzi che nei bambini: irritabilità, ansia, sonno disturbato. Nel 2011 ci furono 12 ricoveri per attività autolesionista, mentre nel 2020 oltre 300. Per usare le parole del primario Stefano Vicari: “Mi comincio a chiedere quando tutta questa emergenza sarà finita quello che dovremo gestire. Sarà un’onda lunga”.

Presidente, ora che la luce in fondo al tunnel è più evidente, non possiamo reiterare l’errore troppo spesso fatto nel passato di limitarci alla gestione dell’emergenza, di rimanere inerti per veder tornare la normalità di prima, con le stesse iniquità, peraltro acuite dalla crisi causata dalla pandemia.

Chi meglio di lei e del Governo che presiede sa che abbiamo un’occasione unica di progettare il futuro, un’occasione rappresentata dai fondi del Recovery Plan messi a disposizione dall’Unione Europea, di cui l’Italia è parte integrante, fondatrice e motore di riforma.

Per questo, Volt Italia le chiede, confidente di dare voce a un’istanza diffusissima nel paese, di considerare l’inserimento nel PNRR della figura dello Psicologo di Base (pur previsto nel nostro ordinamento dal 2019) nei Livelli Essenziali di Assistenza, che tutte le regioni devono assicurare, con relativo stanziamento di fondi.

Tale figura deve poter agire accanto ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta per consentire la presa in carico della persona e garantire prevenzione e cure psicologiche di prossimità. Le situazioni rese ancor più difficili dalla pandemia riguardano i giovani ma non solo; pensiamo alla malattia, alla cronicità, alla perdita del lavoro, al sovraccarico di lavoro per le donne nel periodo del lockdown, ai problemi di coppia. Non possiamo offrire questo aiuto solo ai cittadini che se lo possono permettere. Il nostro sistema universalistico ci impone di offrire un supporto in maniera gratuita.

Lo Psicologo di Base permetterebbe di:

  • assicurare la tutela del benessere dei cittadini, che è parte integrante del concetto di Salute secondo l’OMS;
  • prevenire l’accesso inadeguato dei cittadini ai servizi di salute mentale, intercettando precocemente le fragilità e fornendo un servizio psicologico di prima istanza;
  • sgravare parte del lavoro dei Medici di Medicina Generale;
  • contribuire all’abolizione dello stigma sociale che da sempre si lega alla figura del paziente psicologico: tutti avrebbero uno psicologo di riferimento e chiedere supporto quando necessario diventerebbe “un gesto comune”, come andare dal medico di base;
  • porterebbe a una riduzione dei costi per il SSN; per i farmaci, in particolare, la riduzione è stimata intorno al 30%.

Tale figura non deve necessariamente fornire una psicoterapia: deve fornire le cure psicologiche primarie ed ascoltare la persona per prevenire il consolidamento del disagio e della sua trasformazione in un processo patologico cronico.

La riduzione dello stigma, la prevenzione del riacutizzarsi di malattie, il miglior reinserimento sociale riducono le ri-ospedalizzazioni, ed, in ultima analisi il numero di atti di autolesionismo e di suicidi.

Anche in Francia la pandemia ha aperto il vaso di Pandora del malessere collettivo e il Presidente Macron ha appena annunciato un rimborso forfettario, da parte della Sanità pubblica, di 10 sedute da uno psicologo per i bambini. Una decisione che, secondo il Presidente #CNOP David Lazzari, rappresenta una svolta epocale e un incentivo per avviare azioni concrete anche in Italia.

Tuttavia noi riteniamo che queste iniziative, pur benvenute, rispondono sempre a una logica emergenziale e parziale. 

E’ il momento di introdurre un cambiamento strutturale nel nostro sistema di Medicina Generale e di cura del benessere in generale.

I ragazzi e le ragazze, i nostri giovani, soffrono già oggi di una evidente iniquità generazionale, sia in termini di minori opportunità nel presente, che di prospettive preoccupanti (basti pensare ai problemi di tenuta del sistema pensionistico e ai cambiamenti climatici).

Introduciamo lo Psicologo di base per i nostri giovani e per tutti i cittadini come prima azione concreta per recuperare una generazione ferita.

Le trasmettiamo, Presidente, i sensi della nostra più alta considerazione.

Sottoscrivono questo appello  i co-presidenti e il consigliere delgato a nome di tutto il Consiglio Direttivo di Volt Italia:

Federica Vinci: co-presidente di Volt Italia

Andi Shehu: co-presidente di Volt Italia

Guido Silvestri: consigliere delegato

Qui in allegato l’originale della lettera aperta

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